Djokovic espatria in Grecia
Frizioni col governo serbo, il fuoriclasse della racchetta lascia Belgrado
Non c'è più spazio per Novak Djokovic a Belgrado.
Una volta terminata la campagna statunitense dello US Open - che lo ha visto fermarsi a un passo dalla finale sotto i colpi di uno strepitoso Alcaraz - Djokovic è tornato protagonista sulle prime pagine, ma questa volta la pallina gialla e la racchetta non c'entrano nulla. A fare scalpore, è stata la decisione del campione serbo di non rientrare nella sua Belgrado al termine del torneo, ma di atterrare direttamente in Grecia. Sarà Atene, infatti, la città che accoglierà Djokovic e la sua famiglia nell’imminente futuro, tanto che l'ex numero 1 Atp ha già individuato una prestigiosa scuola privata per i figli Stefan e Lara nel cuore della capitale ellenica.
Alla base di questa rivoluzionaria decisione non ci sono motivazioni sportive, bensì politiche. Il rapporto tra Djokovic e il governo serbo da tempo evidenziava criticità, ma si è irreparabilmente incrinato dopo che il campione belgradese ha espresso sostegno e solidarietà alle manifestazioni studentesche anti governative. Questa presa di posizione non è piaciuta al presidente Alexandar Vucic e ad alcuni media, che hanno definito Djokovic come ‘traditore’, ‘falso patriota’ e ‘persona non gradita’.
Da qui, la decisione del tennista classe ‘87 di espatriare ad Atene , portando con sé la famiglia, con la quale, secondo le indiscrezioni, dovrebbe trasferirsi nell’esclusiva e lussuosissima zona di Glyfada, a sud della capitale. I primi di novembre, il campione serbo scenderà in campo per disputare il Belgrado Open, il torneo ATP 250 istituito nel 2009 dalla famiglia Djokovic, che quest’anno cambierà location e si disputerà proprio ad Atene, con la denominazione di Hellenic Championship. Ha vinto tutto, è un recordman vivente e ha trascinato più e più volte la Serbia ai vertici del tennis globale; eppure, il futuro di Novak Djokovic, sembra più che mai lontano dalla sua Belgrado, almeno geograficamente parlando.

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